i rapporti di randstad research

I rapporti rappresentano il nostro contributo originale di ricerca.

Sono strutturati attraverso l'incrocio di indagini qualitative e quantitative, case study e studi di settore, partendo dalla domanda e offerta nel mercato del lavoro e dai conseguenti fabbisogni futuri di competenze

il futuro del settore portuale italiano.

Il sistema portuale italiano gioca un ruolo cruciale nell'economia nazionale, facilitando il commercio internazionale e contribuendo significativamente al PIL. Negli ultimi decenni ha subito cambiamenti significativi in termini di riduzione del personale e presenza femminile. A questi si aggiungono altre sfide significative, tra cui l'integrazione della portualità nella catena logistica, la sostenibilità e il gigantismo navale. La trasformazione tecnologica e l'intermodalità sono aspetti chiave per il futuro, con l'Italia che si posiziona come un nodo strategico nel trasporto merci a corto raggio nel Mediterraneo. Il rapporto delinea un panorama in evoluzione per i porti italiani, evidenziando l'importanza di competenze moderne e l'adeguamento alle sfide future per garantire un sistema portuale efficiente e competitivo.

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nuovi modelli per il lavoro.

La mobilità del lavoro, ossia il cambiamento nel percorso professionale, è diventata una caratteristica fondamentale del mercato del lavoro italiano, con impatti particolari su giovani, lavoratori più maturi e specifici settori economici.

Partendo dai risultati del Randstad Employer Brand Research, che riporta da alcuni anni una modifica dei driver motivazionali dei professionisti, con un’attenzione particolare ad aspetti quali l’equilibrio tra lavoro e vita privata e l’atmosfera di lavoro piacevole, la ricerca congiunta Randstad Research e Fondazione per la Sussidiarietà, effettuata su 5,4 milioni di annunci di lavoro pubblicati online nel il 2019 e nel 2023 in Italia, osserva la generale recettività delle imprese in merito ai driver del cambiamento, nel quinquennio di riferimento, ed anche i diversi impatti a seconda dei settori economici.

Il focus sulle professioni conferma l’importanza crescente delle skill digitali e soprattutto trasversali su tutti i livelli professionali. La ricerca evidenzia poi come le professioni maggiormente intensive di attività interpersonali sono al contempo sia maggiormente predisposte alla remotizzazione, sia maggiormente esposte all’impatto dell’intelligenza artificiale.

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viaggio nel turismo del prossimo decennio.

Il settore turistico rappresenta uno dei pilastri fondamentali dell'economia italiana. Tale  rilevanza non si deve unicamente ai 1,7 milioni di lavoratori impiegati e al contributo del 4% al Prodotto Interno Lordo nazionale, ma anche alle sfide che il settore deve affrontare, le  quali sono emblematiche della trasformazione in atto nel mercato del lavoro italiano. 

In questo rapporto approfondiamo le principali trasformazioni in atto, spinte dall'evoluzione  tecnologica, dai cambiamenti socio-culturali e dalle sfide ambientali. Queste trasformazioni hanno modificato in modo rilevante la domanda di lavoro del settore, influenzando le caratteristiche delle professioni del futuro del turismo e le competenze ad esse associate.

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Appendice: il modello.
Appendice: classificazione delle professioni.
Appendice: misure PNRR.
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Il lavoro del futuro nella città del futuro.

trend, casi di studio e professioni del futuro.

Il nuovo rapporto Randstad Research “Il lavoro del futuro nella città del futuro. Trend, casi di studio e nuove professioni” indaga come stanno cambiando e come muteranno nel futuro a medio termine gli spazi abitati, osservando in particolare le tendenze in atto relativamente a mobilità, sostenibilità, connettività e demografia. Contestualmente fornisce alcuni esempi di buone pratiche selezionate sul territorio nazionale dalle quali prendere spunto per generare impatti positivi per ciascuno dei quattro trend osservati.

Alla luce dei trend e delle buone pratiche proposte, in ciascun capitolo è fornita poi una selezione di possibili occupazioni che verranno richieste dal mercato del lavoro negli anni a venire relativamente a ciascuna tendenza.

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costruire l'edilizia del futuro.

Il settore delle costruzioni spazia dall’edilizia privata alle grandi infrastrutture e rappresenta tra il 5 e il 6% del PIL del Paese. Ad oggi soffre di scarsa attrattività, produttività ed innovazione, ma il suo ruolo è fondamentale: se consideriamo le correlazioni con gli altri settori ad esso collegati a monte e a valle la copertura arriva al 20% del PIL, con una filiera che coinvolge quasi il 90% dei settori economici.


Per portare l’edilizia nel futuro serviranno tanti professionisti nuovi: consulenti per la razionalizzazione dei processi, addetti al passaporto digitale dei prodotti, dronisti per la mappatura dei cantieri, gestori unificati dell’impiantistica e molti altri identificati in questo rapporto.

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Appendice: il modello.
Appendice: classificazione delle professioni.
Appendice: misure PNRR.
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trasformazioni del settore e delle professioni nella logistica.

Il settore del trasporto e magazzinaggio conta circa un milione di occupati, con un valore aggiunto superiore ai 90 miliardi. Gli anni della pandemia hanno dimostrato come la logistica sia strategica per il Paese: è grazie a lei che ogni giorno si spostano capillarmente le merci, il cibo, i farmaci. Nonostante la sua importanza, il settore soffre di una narrazione sbagliata che lo rende ancora poco attrattivo per i giovani. 

La formazione e le innovazioni tecnologiche giocano un ruolo strategico per attrarre talenti e prepararli ai lavori del futuro che presentiamo in questo rapporto.

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Classificazione professioni della logistica in specifiche/trasverali. 
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competenze per il lavoro del futuro nell’economia
circolare.

skill e conoscenze green.

Questo nuovo testo di approfondimento sul tema dell’economia circolare ha le sue radici nel nostro precedente rapporto del luglio 2021, “Le duecento e più professioni dell’economia circolare”, dove abbiamo cercato di definire e di tracciare i confini dell’economia circolare, percorrendo i vari passaggi che devono accompagnare la transizione dall’economia lineare attualmente diffusa.
Quello che proponiamo è una panoramica degli aggiornamenti normativi di questi ultimi anni e un affondo sulle diverse aree dell’economia circolare con esempi di professioni del futuro declinate in ciascun ambito.

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Coordinatore del Comitato scientifico Randstad Research e Professore dell'Università Cattolica di Milano

gli inattivi: quali prospettive di fronte alle grandi sfide?

Il lavoro non dichiarato, l’invecchiamento attivo, la sostenibilità al 2030 e al 2050.

capitolo conclusivo del ciclo di rapporti sulle “isole degli inattivi”.

“L’inattività lavorativa dopo i 70 anni d’età può essere una conquista o una condanna. La qualità dell’inattività e l'equilibrio con l’attività economica e con la coesione sociale sono fattori cruciali per il nostro futuro”

Gli scenari per l’equilibrio tra inattività e attività lavorative al 2030 e al 2050 che presentiamo in questo lavoro riguardano non solo la demografia, ma anche, e soprattutto, la struttura dell’occupazione e la capacità di imboccare un sentiero di crescita sostenibile.

Questo rapporto chiude il ciclo di ricerche incentrate sul tema degli inattivi ed è dedicato alle prospettive sul lavoro non dichiarato, l’invecchiamento attivo e la sostenibilità del sistema, aprendo spunti di riflessione su potenziali traghetti, ponti e tunnel tra le isole che meritano di essere esplorati e approfonditi, anche per guardare meglio al futuro.

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il rapporto tra posti vacanti e disoccupazione.

Il mercato del lavoro italiano viaggia sotto potenziale. La “Curva di Beveridge” è lo strumento standard per analizzare il rapporto tra disoccupazione e posti vacanti e valutare, da questo punto di vista, l’efficienza di un determinato mercato del lavoro. Questo rapporto presenta per la prima volta una stima della curva che ne consente un'analisi più puntuale, anche per valutazioni prospettiche. 

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connessioni al servizio della fruibilità.


La trasformazione digitale ci accompagna, in crescendo, da alcuni decenni. Con questo Rapporto, complementare al Rapporto Ocse “Skills for the Digital Transition: Assessing Recent Trends Using Big Data”, abbiamo ricercato alcuni punti fermi riguardo alla direzione futura di questa trasformazione, nonché agli eventuali momenti di discontinuità e di accelerazione che coinvolgeranno le professioni del digitale. 

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competenze digitali per tutti.

La transizione digitale sta modificando profondamente il mercato del lavoro. Il rapporto realizzato dall’OCSE, in collaborazione con Randstad, ha analizzato oltre 400 milioni di annunci di lavoro online pubblicati in 10 Paesi negli ultimi 10 anni per capire le tendenze nella domanda di occupazioni digitali, identificare le competenze più richieste e i percorsi di riqualificazione più efficaci. Nel nostro Paese, gli annunci di lavoro che riguardano occupazioni digitali sono il 12%.

approfondisci sul sito randstad global

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le professioni per una "rivoluzione buona" della mobilità.

Negli anni a venire il settore della mobilità ed i suoi utenti saranno attraversati da grandi cambiamenti, legati alla necessità di maggiore sostenibilità. Se oggi sono oltre un milione e mezzo i lavoratori coinvolti direttamente nella rivoluzione della mobilità, tra 5-10 anni saranno decine di milioni le persone che dovranno cambiare radicalmente il proprio stile di vita. Saremo capaci di guidare questo cambiamento cogliendone le opportunità oppure lo subiremo? In questo nuovo rapporto cerchiamo di fornire alcuni spunti in merito.

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il valore del lavoro ibrido.

Questa prima indagine “tripartita” presenta delle “istantanee” del mondo lavorativo italiano, essenzialmente di quello manifatturiero, a metà del 2021, all’uscita dal periodo più critico della crisi Covid. Il lettore trova nel Rapporto tante fotografie degli scogli che caratterizzano l’incontro tra domanda e offerta di lavoro nel racconto dei protagonisti: aziende, lavoratori, professionisti delle agenzie per il lavoro.

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le isole degli uomini tra i 30 e 69 anni tra attività e inattività.

Il nuovo approfondimento Randstad Research sul vasto arcipelago degli inattivi si focalizza sugli uomini tra i 30 e i 69 anni.

Ad oggi, circa un uomo su cinque è inattivo per questa fascia d'età. Troppi giovani non trovano un lavoro, troppi, meno giovani, lo abbandonano prematuramente.
È importante sfruttare l'occasione dei tanti fondi che abbiamo a disposizione per ripensare la formazione, specialmente quella continua, contrastando così le disuguaglianze ed i fenomeni di esclusione e generando la ripartenza dell'ascensore sociale nel nostro paese.

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le isole delle donne inattive.

Terza puntata di approfondimento sull’arcipelago degli inattivi in Italia, questa volta, dedicato alle isole delle donne tra i 30 e i 69 anni.

Maggiore robustezza della formazione continua, costruzione di pensioni adeguate ed una distribuzione delle attività di cura più equa e con maggiori supporti. Tre assi su cui puntare per contrastare gli ostacoli che cospargono le possibilità occupazionali delle donne di scale mobili “in discesa”.

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le‌ ‌isole‌ ‌dei‌ ‌5,3‌ ‌milioni‌ ‌di‌ ‌giovani‌ ‌inattivi.

Il secondo approfondimento sul vasto arcipelago degli inattivi è dedicato ai giovani. Come trasformare un potenziale di 5,3 milioni di giovani inattivi in lavoratori qualificati? Un "Piano Marshall" per l'istruzione, il nuovo programma europeo per i Neet ed il rilancio della ricerca sono le tre opportunità imperdibili per affrontare ora e subito i nodi del futuro dei giovani italiani e il futuro dell'Italia stessa.

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le 200+ professioni dell'economia circolare.

Le professioni del futuro si iscriveranno
nell’economia circolare, la soluzione coerente per l’urgente transizione delle nostre società verso la sostenibilità. Ne abbiamo contate in questo rapporto circa duecento, ma sono molte di più e in continua crescita. Più che un elenco, questo rapporto vuol proporre un approccio “aperto”. 

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ripartiamo da 26 milioni di inattivi.

Una peculiarità poco studiata nel nostro Paese è la grandissima presenza di popolazione inattiva, che non studia, non lavora e non è alla ricerca di un'occupazione. Tanto potenziale inespresso che rappresenta uno “scoglio”, soprattutto davanti alle sfide demografiche che dovremo affrontare negli anni a venire.
Questo rapporto Randstad Research è il primo di una serie di interventi volti ad indagare la composizione delle “isole” degli inattivi.

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posti vacanti e disoccupazione tra passato e futuro.

L’auspicata ripresa post-Covid rischia di riproporre il paradosso di un elevato livello di disoccupazione associato alla difficoltà di riempire i posti di lavoro dai quali dipendono la qualità e la sostenibilità della ripresa stessa.

In questo Rapporto, il primo di una serie di appuntamenti annuali, il lettore trova una ricognizione di questa contraddizione e di molte questioni correlate.

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lavoro e studio “intelligenti”: la trasformazione possibile.

Quanti lavoratori possono fare smart working in Italia? Qual è il potenziale dello smart learning, che comprende sia la formazione di tipo tradizionale che quella continua?

Questo rapporto Randstad Research indaga i temi del lavoro e della formazione a distanza e del loro potenziale, individuando le skill più importanti per le attività da remoto.

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la logistica nella guerra al virus.

Le sette nuove direttrici
nelle filiere nel capitale
umano.

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le nove sfide per il futuro del lavoro nella logistica.

Quali sono le sfide correlate sul fronte dell’istruzione, della formazione, dell’occupazione e della crescita per pensare in modo sistemico il futuro del lavoro nella logistica?

I risultati del primo rapporto di Randstad Research dimostrano quanto la logistica sia sempre di più un elemento strategico che si pone tra manifattura e cliente finale.

“impreparati”? sì, e non solo.

L'indagine ha coinvolto chi, all’interno di Randstad, ogni giorno si occupa in prima linea di congiungere domanda ed offerta
di lavoro.

Questa ricerca vuole spiegare i perché della difficoltà di reperimento di alcune figure professionali chiave.

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