11.05.2020
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il sondaggio.
Randstad Research ha realizzato un sondaggio sulla mobilità al lavoro rivolto ad un campione ragionato di 20 aziende medie e medio-grandi di 7 regioni del Nord e del Centro Italia. Dai risultati emergono forti chiaro-scuri. Pur non potendo trarre conclusioni rappresentative della situazione nazionale, le risposte forniscono indicazioni interessanti su come le aziende intervistate vivono il momento attuale e su come guardano al futuro.
mezzi pubblici vs mezzi privati.
L’uso del mezzo pubblico per recarsi al lavoro è importante, ma non dominante. Solo per meno del 20% delle aziende intervistate riguarda la maggioranza dei dipendenti. Per la metà delle aziende la percentuale di coloro che usano il mezzo pubblico si situa tra il 10 e il 30%. Specialmente per le aziende localizzate “in provincia” o per quelle che hanno orari particolari di turni lavorativi domina l’uso del mezzo privato.
il mobility manager.
Il 40% delle aziende ha designato un “mobility manager” o una figura interna con mansioni simili, dedicato alla mobilità casa-lavoro. Tra le principali misure attuate: coordinamento dei turni per permettere di utilizzare l’auto in due, allungamento e contingentamento dell’orario di ingresso, smart working.
Lo smart working, in particolare, rappresenta una trasformazione molto rilevante. Rispetto al periodo precedente alla crisi, il 55% delle aziende rispondenti pensa di passare ad un mix di lavoro in azienda e a distanza in maniera strutturale. Un altro 30% lo utilizzerà comunque in via secondaria. Solo il 10% non lo prende in considerazione (grafico 1).
grafico 1. Data l’emergenza, pensate di applicare un mix di lavoro in azienda e/a distanza (smart working) in misura diversa rispetto a prima dello scoppio della crisi?